domenica 15 settembre 2013

BORN TO DREAM - Luce a San Siro






Foto tratta da acmilan.com
Nome: Bryan
Cognome: Cristante
Nato il: 03/03/1995
Nato a: San Vito al Tagliamento
Posizione: regista/mezz'ala


La faccia da bravo ragazzo, la carta d'identità nuova di zecca, i sogni dei 18enni e le speranze di un predestinato. Sembra la storia di molti, troppi ragazzi, che guardano al domani senza certezze, con troppi punti interrogativi. Ed è spesso la società in cui viviamo a non puntare sulle nuove leve. Ci riempiamo la bocca di belle parole, facili trionfalismi, aberranti dichiarazioni; e poi? Poi torna tutto come prima, anzi peggio di prima. Incollati alla propria poltrona, senza rischiare, senza cambiare, senza regalare una speranza a chi del domani è padrone. E dovrebbe esserlo anche dell'oggi, specialmente quando ci sono tutti i presupposti. A maggior ragione nel calcio, dove la parola "progetto" è abusata e i giovani scompaiono dopo i primi risultati negativi. Il futuro viene accantonato, si punta sull'usato sicuro o sulla scommessa esotica di turno. Così finiamo per perdere la finale dell'Europeo under 21, assistiamo a improbabili scambi di mercato e 14 club su 20 del massimo campionato hanno un'età media superiore ai 25 anni. Il peggio deve ancora venire. Quanti Giuseppe Rossi, Verratti e vattelapesca dovranno ancora espatriare per rendersi conto che chi è bravo deve scendere in campo, a dispetto dell'età. Quanti El Sharaawy, Sansone, Bellomo dovranno vivere il match seduti in panca prima che qualcuno riformi un calcio che solo le pay tv tengono in vita. Quanti? Ditelo a Bryan, diamante grezzo che ha incantato gli osservatori e lasciato a bocca aperta gli avversari, il 24 rossonero che fa rima con record. Primo calciatore dilettantistico a essere stato convocato da una nazionale giovanile, titolo nazionale con Giovanissimi e Allievi, finalista e miglior giocatore dello scorso Viareggio. Credenziali importanti per chi, partito da Casarsa e Liventina Gorghense, è arrivato in Champions alla tenera età di 16 anni e 278 giorni. Gli inizi in Primavera sono da intermedio, al fianco di Innocenti e Hottor, in un centrocampo dalle grandi qualità; poi arriva il cambio di ruolo: regista davanti alla difesa con compiti da play e struttura fisica che gli permette di interdire il gioco avversario. Bryan gioca con autorevolezza e personalità, chiamando palla e gestendo i ritmi della squadra, a fine anno arriva la chiamata dai grandi, entrando così in pianta stabile nel roster di Allegri. Il giovane italo - canadese ha un gran calcio dalla distanza, visione periferica e pulizia nella giocata. E' bravo e preciso nelle aperture, trova facilmente il compagno in verticale, impressiona per la tranquillità con cui gioca la palla a due, massimo tre, tocchi. Poco dinamico ma veloce di testa, ha senso della posizione, si libera, con stile, del pressing portato dall'avversario e può diventare il fulcro della manovra, se messo nelle condizioni di esprimersi. Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.

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