martedì 5 novembre 2013

Wellington Silva : 1993 - Brasile

Wellington Silva  (fonte www.arsenal.com)
Data di nascita:  06/01/1993. 
Luogo di nascita:  Rio de Janeiro  (Brasile). 
Squadra di appartenenza:  Real Murcia (in prestito dall’Arsenal). 
Ruolo:  Ala sinistra. 
Altezza:  173 cm. 
Piede:  Destro.  

 
Negli ultimi dieci anni, l’Arsenal è stato costretto a ristrettezze economiche a causa della costruzione dell’Emirates Stadium, un progetto che si prospettava quinquennale ma che alla fine ha visto i tempi di realizzazione praticamente raddoppiarsi. In questo periodo, il club del nord-est di Londra ha perso competitività, impossibilitato a confrontarsi con i mezzi finanziari dei grandi d’Europa, ed ha così interrotto il ciclo di vittorie iniziato con l’avvento di Arsene Wenger. Le vetrine dei biancorossi non aggiungono allori ormai dalla Primavera 2005.
Per cercare di sopperire a questo deficit, i Gunners si sono specializzati nello scovar talenti in giro per il mondo, farli crescere nella loro Accademy, per poi darli in prestito – spesso in Segunda División spagnola – sperando che rientrassero pronti per aggregarsi alla prima squadra. Non sempre è andata bene. Interessantissimi prospetti come Pedro Botelho (ora di proprietà dell’Atlético Paranaense), il norvegese Håvard Nordtveit (oggi al Borussia Mönchengladbach), Johan Djourou (in prestito all’Amburgo) o lo spagnolo Fran Mérida (anche lui ora all’Atlético Paranaense) non hanno sfondato, contribuendo alla mancata riuscita del progetto del guru alsaziano.
Nonostante ciò, altre speranze sono in giro per l’Europa a forgiarsi sotto l’occhio attento degli osservatori di Finsbury Park. Uno di questi è il brasiliano Wellington Alves da Silva, meglio noto come “Wellington Silva”, un’ala vecchio stampo classe 1993 che da quasi tre anni sta facendo esperienza sui campi di prima e seconda divisione spagnola.
Nato a Rio de Janeiro il giorno dell’Epifania dell’anno 1993, Wellington Silva è la classico esterno brasiliano vecchio stile, tutto dribblig e velocità. È un destro naturale che, seguendo la moda attuale, preferisce partire da sinistra per accentrarsi. Il suo repertorio di finte, doppi passi, “sombreros”, tunnel e frenate improvvise è degno di Neymar, rispetto a cui pecca nel conceder troppo tempo tra un tocco di palla e l’altro e per potenza nelle conclusioni a rete. L’irriverenza e la fiducia nei propri mezzi sono però le stesse.
All’età di undici anni fu notato giocando nella squadra del suo quartiere da un osservatore della Portuguesa. Il club di Sao Paulo gli offrì un contratto, ma anche materiale ed installazioni nuove per il suo vecchio club. Restò solo pochi mesi, prima di tornare a Rio per aggregarsi alle giovanili del Fluminense, che, oltre alla possibilità di vivere a casa, gli offriva anche migliori condizioni economiche sia per sé che per la sua famiglia. Con i rossoverdi giocò cinque anni e mezzo, debuttando tra i professionisti ancora minorenne e racimolando 19 presenze ed i suoi primi 2 gol.
Appena compiuta la maggiore età, il 6 Gennaio 2011 fu acquistato dall’Arsenal per circa 4 milioni di €. Nel club inglese – che per prenderlo dovette sovrapporsi alla concorrenza di Manchester United, Chelsea, Atlético Madrid e Real Madrid – aveva già fatto un provino nel 2008 ed era stato seguito attentamente anche ai Mondiali Under-17 del 2009 in Nigeria (selezione verde-oro capitanata da Neymar, che si fermò alla fase a gironi), e solo si attendeva il compimento dei 18 anni per sottoporgli un contratto da professionista.
Ad ogni modo, non fu possibile procurargli un permesso di lavoro per l’Inghilterra (inizialmente, già nell’Estate del 2010, la F.A. aveva concesso un permesso speciale al ragazzo, che raggiunse Londra e giocò anche un paio di amichevoli, ma poi questo permesso fu revocato), così che, meno di una settimana dopo la firma del contratto con i Gunners, si trasferì in prestito al Levante, club della Liga Spagnola. Nel club valenciano ebbe grosse difficoltà di ambientamento, la tipica saudade brasiliana, qualche episodio di indisciplina, finendo col mettere insieme solo 2 presenze in prima squadra. Il Levante gli diede una seconda opportunità, prolungando il prestito di un anno, ma non notò progressi e alla riapertura del mercato invernale 2012 lo rispedì al mittente.
Non fece, comunque, rientro a Londra, ma solo si spostò di pochi chilometri, finendo il prestito questa volta all’Alcoyano, club alicantino allora militante in Segunda División A. Lì andò molto meglio, giocò spesso da titolare (sette volte), finendo la stagione con 16 presenze e 3 gol (contro Almería, Villarreal B e Córdoba). Visti i primi progressi, Wenger decise di lasciarlo in Spagna, questa volta alla Ponferradina, sempre in Seconda Divisione. Non giocò mai titolare, ma diede il suo contributo con 20 presenze e 3 gol in Liga (più 3 presenze ed 1 gol in Copa del Rey) ad una squadra che perse l’accesso ai play-off per la promozione solo all’ultima giornata pareggiando a Lugo (con gol di Wellington incluso) facendosi sorpassare dal Las Palmas.
Anche questa stagione sta giocando in Segunda spagnola, al Real Murcia, nella speranza di ritagliarsi maggiore spazio tra i titolari. Per il momento non ci è riuscito, essendo subentrato nove volte dalla panchina.
L’Arsenal ha, comunque, molta fiducia nei suoi mezzi e nella sua evoluzione. Si considera che i principali problemi del ragazzo siano di natura attitudinale, che abbia bisogno di concentrarsi di più onde aver maggior continuità di rendimento e che debba esser più disciplinato. Wenger è un maestro nel tirar fuori il meglio da giovani talenti di questo tipo e l’intenzione è quella di ottenere finalmente il tanto agognato permesso di lavoro e poterlo aggregare la prossima stagione alla squadra riserve.



Mario Cipriano

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