domenica 27 ottobre 2013

BORN TO DREAM - Fast and Laxalt


Foto tratta da bolognafc.it
Nome: Diego Sebastian
Cognome: Laxalt Suarez
Nato il: 07/02/1993
Nato a: Montevideo
Posizione: mezz'ala/esterno

Ho sempre pensato che i calciatori portino sul campo quel che sono nella vita, specchio fedele di personaggi che raccontano se stessi palla al piede, musical in cui cantare la propria essenza, sperando nell'empatia degli spettatori. Compresi, incompresi, criticati, esaltati, sempre sotto la lente d'ingrandimento. E' un mondo strano quello del calcio, dalle leggi spesso incomprensibili, dai momenti fugaci, dalle sensazioni forti. Forti come le corazze che servono per attraversarlo, immergersi in esso e farne il proprio habitat. L'egocentrismo dei numeri 10, la prontezza mentale dei play, l'impeto dei difensori centrali, la follia dei portieri. O il non mollare mai degli uomini di corsa, quelli su cui puoi sempre contare: calciatori di parola che macinano chilometri per mantenere un patto. Il patto che stringi quando indossi una casacca, una seconda pelle più che una maglia. Quella che potrai anche sporcare di fango o di sudore, ma che onorerai sempre.  Quelli che un tackle vale quanto una rabona, quelli che "born to run". Nati per correre, nati per far correre forte il cuore insieme a un'emozione. Quell'emozione che è ossigeno, istanza astratta che t'accarezza l'anima. Per info chiedere a "Valde", il 13 del Bologna che ha fatto male al Milan, ha un futuro da nerazzurro e, più di ogni altra cosa, corre veloce anche di testa. Svelto nelle risposte, deciso nell'approccio, mai banale. D'altronde come definire uno che segna due gol al Club più titolato al Mondo, bagnando di gloria il suo esordio in A. Una vita nel Defensor, club uruguayano della città di Montevideo. Dal 2003 al 2012 lega i suoi destini ai Violeta, poi arriva il Sudamericano under 20 e gli cambia il mondo: l'Inter lo prenota e se lo gusta al Mondiale Under 20. Perno della Celeste e prospetto futuribile che dà mostra di sè, questa la sentenza della rassegna intercontinentale. Il Bologna, dopo Taider e Gabbiadini, è l'isolotto felice dove far sfogare il suo talento; "ho la garra anche nelle treccine" sembra affermare davanti alla gente del Dall'Ara. Gran combattente, fa tutta la fascia e stringe bene la diagonale sia in fase offensiva che difensiva. Ha velocità, corsa fluida e un bel cross. Può alterare gli equilibri di un match quando viaggia sulla sinistra, mancino dalla grande freschezza atletica ma deve trovare identità tattica e continuità. Attacca lo spazio con aggressività, diventa un fattore negli spazi aperti ma ha un concetto tutto suo di mantenere la posizione. Nel carattere è inscritto il destino, corrigli incontro Diè.


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